Dante e il mondo classico

 

In occasione dell’apertura dell’anno sociale 2019 del nostro Comitato, mercoledì 23 gennaio alle ore 17.30 nella Sala degli Stucchi di Palazzo Cezza il Prof. Giuseppe Ledda dell’Università di Bologna presenterà “Dante e il mondo Classico“.

Da Virgilio a Ovidio

L’importanza delle relazioni fra Dante e la cultura classica è davvero straordinaria. Basti pensare alla scelta, inattesa e innovativa nella cultura medievale, di Virgilio quale guida del protagonista per il viaggio nell’aldilà e al ruolo di primissimo piano che la guida avrà nel corso del viaggio. Ma si pensi anche alle decine di altri personaggi provenienti dal mondo classico rappresentati nell’aldilà dantesco o alla continua ripresa di episodi e di espressioni linguistiche provenienti dalla poesia antica, soprattutto di Virgilio ma anche di Ovidio, di Stazio e di Lucano.

L’intervento mira a presentare alcuni aspetti della presenza classica nella Commedia dantesca, soffermandosi soprattutto su Virgilio, come personaggio del poema e insieme come autore di testi continuamente citati e riscritti da Dante.
Un’attenzione speciale sarà data anche alla presenza, meno nota ma altrettanto significativa, di Ovidio, la cui opera maggiore, le Metamorfosi, è utilizzata da Dante come principale repertorio per i miti classici da lui riutilizzati. Lo stesso concetto di metamorfosi ha poi un ruolo centrale nel suo nuovo poema cristiano.

Biografia

Giuseppe Ledda ha conseguito la Laurea in Filosofia all’Università di Firenze, la Laurea in Lettere Classiche all’Università di Bologna e il Dottorato in Scienze Letterarie all’Università di Pavia. Dal 2000 insegna a vario titolo all’Università di Bologna, dove è attualmente professore associato di Letteratura italiana.

Il suo principale campo di ricerca è costituito dagli studi danteschi e medievali. I suoi lavori danteschi più recenti si concentrano intorno ad alcuni interessi: il rapporto con la cultura classica; il riuso dei modelli biblici e agiografici; le similitudini animali e il loro rapporto con il bestiario medievale; l’ineffabilità nei suoi aspetti retorici e teologici; la ripresa del modello dantesco in Boccaccio e in Petrarca. Si occupa anche di letteratura rinascimentale (con lavori su Pulci e su Ariosto) e novecentesca (con lavori su Montale e sulla letteratura sarda contemporanea).

È autore di numerosi saggi e articoli. Tra le sue pubblicazioni sono i volumi danteschi La guerra della lingua. Ineffabilità, retorica e narrativa nella «Commedia» di Dante, Ravenna, Longo, 2002; Dante, Bologna, il Mulino, 2008; La Bibbia di Dante, Torino, Claudiana, 2015; Leggere la «Commedia», Bologna, Il Mulino, 2016.
Ha inoltre curato i volumi La poesia della natura nella «Divina Commedia», Ravenna, Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, 2009; La Bibbia di Dante. Esperienza mistica, profezia e teologia biblica in Dante, ivi, 2011; Preghiera e liturgia nella «Commedia», ivi, 2013; Le teologie di Dante, ivi, 2015; Dante e la cultura religiosa medievale, ivi, 2018.
È condirettore della rivista «L’Alighieri» e membro del Comitato Direttivo della rivista «Studi Danteschi». È membro del Consiglio Scientifico della Società Dantesca Italiana e dei comitati scientifici di centri di ricerca nazionali e internazionali.