Per il quinto incontro del ciclo “Evoluzione o involuzione della lingua italiana?” il Prof. Riccardo Gualdo, Ordinario di Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi della Tuscia, tratterà del rapporto tra la lingua italiana utilizzata dai giornali e quella che tutti noi parliamo nel quotidiano. Nelle parole del Prof. Gualdo:

Nel 2007 ho pubblicato L’italiano dei giornali (Roma, Carocci). Il volumetto ha avuto un certo successo; oggi, tuttavia, a quasi dieci anni di distanza, andrebbe largamente aggiornato. La lingua italiana è cambiata, ma sono cambiati molto anche i giornali. La comunicazione digitale ha modificato profondamente i rapporti tra testi e generi comunicativi, dando vita a un italiano informale quotidiano, non solo parlato (quello esisteva già, grazie alla televisione), ma anche scritto. Il testo scritto è frammentato, fluido, dialogico, sempre più combinato con immagini e suoni; modulare, collettiva e mescolata con altra comunicazione, la scrittura si è desacralizzata: non badiamo più alle regole della grammatica e della sintassi, anche quando le conosciamo bene, pur di arrivare subito ai nostri destinatari; scriviamo in qualsiasi momento, luogo, o circostanza, per condividere con gli altri le nostre emozioni e sensazioni personali. Questa rivoluzione coinvolge anche la scrittura giornalistica: i generi tradizionali (cronache, reportages, commenti) continuano a esistere, ma sono affiancati da generi nuovi, con regole e tecniche di molto scrittura diverse. Rifletteremo dunque su come è cambiato l’italiano dei giornali negli ultimi dieci anni e su come questi cambiamenti siano condizionati dall’evoluzione della nostra lingua e, al tempo stesso, la condizionino.

Riccardo Gualdo

Università degli Studi della Tuscia, Viterbo

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