VISITA GUIDATA DEL COMITATO DANTE ALIGHIERI DI ROVIGO A PADOVA

GIOTTO  E GLI ARTISTI DEL TRECENTO DURANTE IL DOMINIO DEI CARRARESI

Lcappella2a giornata tipicamente autunnale di sabato, non ha impedito ai soci e simpatizzanti della Società Culturale Dante Alighieri, presieduta da Mirella Rigobello, di recarsi a Padova a visitare gli affreschi di Giotto  e i più importanti monumenti della città, legati al periodo artistico del Trecento.

Il gruppo ha  visitato il Duomo, dedicato all’ Assunzione di Maria, come ha spiegato la guida Fabio Bossetto della Agenzia “La Forma del  viaggio”di Padova. L’ opera architettonica risale al XVI secolo e alla sua costruzione intervenne Michelangelo Buonarotti. Sorge sul luogo di precedenti  edifici sacri, fu completato solo nel 1754, anche se  la grandiosa  f
acciata non fu mai terminata, ed in seguito fu gravemente danneggiata  nei bombardamenti della grande guerra. Al suo interno trovano opere del Tiepolo, Giusto de’ Menabuoi e Jacopo Mantegna.

Proseguendo la  visita, il gruppo culturale ha potuto ammirare il Battistero romanico, intitolato a San Giovanni Battista.  L’edificio , che  risale alla fine del XII secolo, è stato ricostruito nella sua forma attuale  nel 1260. Il ciclo di affreschi in esso conservato fu voluto da Francesco da Carrara e fu commissionato a Giusto de’ Menabuoi: l’opera rappresenta ancor oggi uno dei cicli pittorici meglio conservati del trecento. Si ammirano un centinaio di scene, con le storie della Genesi, dell’ Apocalisse e di S. Giovanni Battista.cappella1

La visita è proseguita  nei Musei  Civici agli Eremitani e alla Cappella degli Scrovegni. Nella  Pinacoteca dei musei sono esposti, tra le magnifiche opere realizzate dal ‘300 all’800 dai maestri della pittura italiana, il Crocifisso di Giotto e un importante gruppo di dipinti su tavola del Guariento, denominato “Gli angeli”.

Entrati finalmente nella Cappella degli Scrovegni, i visitatori rodigini sono rimasti estasiati nell’ammirare il colore e la luce, la poesia e il phatos degli affreschi raffiguranti in modo unico la storia della vita di Gioacchino e Anna, della Madonna e di Cristo. Nella controfacciata è dipinto il grandioso “Giudizio  Universale”, con il quale si conclude la vicenda  umana.