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Il prossimo incontro del ciclo “Veneto, Italia, Mondo: riflessioni sul repertorio linguistico tra passato, presente e futuro“, diretto dal Pro. Matteo Santipolo, si terrà martedì 21 marzo alle ore 16:30, presso la Sala Convegni di Palazzo Roncale.

Il titolo di questo secondo incontro sarà:

Cantando in “talian”: valorizzazione del patrimonio immateriale linguistico e culturale dell’emigrazione veneta in Brasile attraverso la musica e i giochi.

Dott.ssa Giorgia Miazzo

“Cantando in talian” è il risultato di uno studio accademico della dott.ssa italiana Giorgia Miazzo relativo al fenomeno dell’immigrazione italiana in Brasile, sviluppato in dieci anni di ricerca attraverso un percorso formativo e professionale svoltosi in Italia e in Brasile – a contatto con le Università Ca’ Foscari di Venezia, UFSC di Santa Catarina, UEL nel Paranà e UERJ a Rio de Janeiro, i circoli e associazioni COMVERS, COMVESC, FAVEP, Associazione Veneti, Trevisani, Bellunesi, Vicentini, Veronesi, Polesani, Veneziani e Padovani nel Mondo e la Regione Veneto. Il progetto ha inoltre ricevuto segnalazioni di articoli e saggi in diverse televisioni, tra le quali la RAI e TV locali, radio, giornali, testate e riviste italiane e brasiliane.

Si sono da poco celebrati i 140 dell’emigrazione del nord Italia in Brasile. Le prime navi che salparono da Genova erano cariche di veneti, trentini, lombardi e friulani e si dirigevano verso lo stato brasiliano del Rio Grande do Sul. In Brasile stanno avvenendo molte commemorazioni e rievocazioni per questa data che ha segnato l’epoca della prima grande epopea migratoria e cambiato l’assetto mondiale. Anche dall’Italia è giusto e doveroso ricordare i nostri emigranti che con tanta fatica e disperazione hanno dovuto lasciare per sempre la loro terra natale imbattendosi verso un destino ignoto e duro.

Questo lavoro vuole e valorizzare l’eredità culturale di un popolo che dal 1875 ha costruito dal nulla un’importante società, mantenendo le proprie tradizioni, usi e costumi, musiche e soprattutto la lingua, il talian, parlato tuttora da quasi due milioni di italo-brasiliani. Tale lingua è un patrimonio unico e inestimabile, da riconoscere e preservare come simbolo di dignità e fierezza di una comunità composta da milioni di discendenti, che lasciò il proprio paese per “catar la cucagna” nella cantata e sognata “Mèrica”.

Il progetto è un rilevante lavoro di divulgazione del fenomeno migratorio sia in Brasile che in Italia e uno strumento di studio della lingua, della storia, dell’architettura e cultura, raccontato attraverso musiche locali tradizionali e contemporanee, una preziosa raccolta fotografica sull’evoluzione delle comunità taliane in Brasile e alcuni focus culturali che promuovono la ricchezza di questo territorio.

Dal 28 febbraio 2014, con la prima presentazione nella città di Marostica, “Cantando in talian” è stato proposto in Italia in 100 comuni, scuole e associazioni, e nel 2015, in occasione dei 140 anni della migrazione, è stato progettato un percorso di incontri e corsi sulla lingua e cultura taliane che ha coinvolto radio, scuole, associazioni e amministrazioni in 50 comunità brasiliane del Rio Grande do Sul e Santa Catarina. Durante questi appuntamenti la partecipazione e il desiderio di condividere sono stati intensi. È stata posta particolare attenzione verso i giovani e i piccoli, che si sono divertiti nonostante gli ostacoli di una lingua per loro un po’ distante. I sorrisi, le risate, i commenti e la gioia autentica hanno accompagnato qualche lacrima di commozione, occhi lucidi e profondi di chi portava ai corsi il proprio quotidiano e nel cuore anche i propri genitori o nonni.

Gli incontri sono stati supportati da video, immagini, focus culturali, testimonianze dirette e poesie, mentre le musiche, selezionate tra più di 400 produzioni italo-brasiliane popolari e odierne, sono state utilizzate per la didattica del talian, mediante una metodologia ludica ed enfatizzando il vocabolario, le espressioni tipiche e i proverbi, che rendono una lingua un veicolo di comunicazione unico e speciale. “Cantando in talian” diventa, quindi, una proposta didattico- culturale per far riscoprire un patrimonio eccezionale riconosciuto dal novembre 2014 come prima cultura migratoria del Brasile.

PREMIAZIONI
2012 – Premio internazionale Globo Tricolore – Presidenza della Repubblica Italiana e da RAI
2013 – Premio “Miglior Ricerca nelle Discipline Umanistiche” – Consiglio della Regione Veneto
2013 – Primo tour nelle comunità brasiliane
2014 – Presentazione su Rai Scuola e Rai International
2015 – Edizione in Brasile
2016 – Premio Salva la tua Lingua – Campidoglio – Roma
2016 – Premio Scalabrini LINGUE MADRI

BIOGRAFIA

Foto MiazzoGiorgia Miazzo è nata a Padova. È docente, interprete e traduttrice, scrittrice, giornalista e group leader. Interessata alla cultura dell’America Latina, ha vissuto nella Repubblica Dominicana e in Brasile. Ha interagito con varie realtà dei paesi in via di sviluppo nelle Americhe, quali Messico, Cuba, Honduras, Venezuela, Perù, Cile, Paraguay, Uruguay e Argentina, e in Africa, come l’Angola e il Senegal.

La sua passione e sensibilità unite alla padronanza di alcune lingue, l’hanno portata a confrontarsi con le comunità italiane all’estero e a plasmare l’enorme bagaglio culturale, umano e professionale raccolto nelle sue ricerche antropologiche e linguistiche.
Ha realizzato un progetto inerente alla ricostruzione della memoria storica e linguistico-culturale dell’emigrazione veneta nelle Americhe, in cui espone il fenomeno del talian o veneto, lingua oriunda parlata in America dagli emigranti.

E’ la coordinatrice della sezione Brasile della Veneti nel Mondo di Camisano Vicentino (Italia).
Oltre ad articoli su giornali e riviste specializzate in Italia e all’estero, ha scritto i seguenti libri: Cantando in talian. Imparar e ltalian co la mùsica e Scoprendo in talian. Viaggio di sola andata per la Merica, ed. 1° (2014) e ed. 2° (2015); Descobrindo o talian, 2015; I miei occhi hanno visto. Storie di sguardi ed emozioni di viaggiatori e migranti, 2015; Le grandi migrazioni. Dal nord Italia al Brasile, 2016.