Andrea De Carlo

Il gruppo giovani si fa conoscere a Roma e continua con gli eventi culturali per la città e le scuole

Mercoledì 8 novembre la Presidente della Società Dante Alighieri Comitato di Rovigo Mirella Rigobello e la Presidente del Comitato giovani della stessa, Federica Zannarini sono state convocate dal Segretario generale, Dottor Alessandro Masi della Sede centrale Dante di Roma, L’obbiettivo dell’incontro era di far conoscere direttamente gli eventi realizzati dal gruppo giovanile e lasciare un messaggio importante: a Rovigo ci sono ragazzi con molta voglia di fare che non hanno paura di mettersi in gioco.

Andrea De Carlo Rovigo
Il segretario generale si è dimostrato orgoglioso del lavoro svolto dalla Dante nella città di Rovigo, città su cui lui punta molto. Poco dopo il termine dell’incontro il Dottor Masi ha pubblicato un post su Facebook dedicato alle due presidenti con una loro foto:

“Giovani si nasce. Oggi una gradita sorpresa! A palazzo Firenze ho conosciuto Federica Zannarini, presidente del gruppo giovanile di Rovigo, accompagnata da Mirella Rigobello, presidente del comitato locale. Che forza questa ragazza! Nei giovani riponiamo le nostre speranze e senza retorica!”

Andrea De Carlo presentazione

Sabato 11 novembre 2017, la Sezione Giovani della Dante Alighieri con il supporto della Presidente Mirella Rigobello hanno avuto il piacere di ospitare il giovane scrittore modenese Andrea De Carlo nella nostra città. Andrea ha presentato,al mattino nell’Auditorium del Liceo Scientifico Paleocapa agli studenti della città e poi il pomeriggio nella “Sala degli Arazzi” di Palazzo Roncale, alla cittadinanza il suo primo libro “Bianca neve” e il suo ultimo lavoro “We Are Modena” con l’intento di fare prevenzione alla droga e altre problematiche giovanili.

Andrea, con i suoi 18 (quasi 19) anni, indipendentemente dall’età del pubblico, ha catturato l’attenzione di tutti i presenti con le sue parole e con decisione e passione ha raccontato la genesi dei suoi progetti passati e le sue intenzioni per il futuro. Parole cardine del suo discorso sono «vuoto» e «giovani». Ci ha tenuto a ribadire che i protagonisti dei suoi libri sono i giovani e che i primi destinatari a cui deve arrivare il messaggio contenuto nelle sue opere, sono sempre i ragazzi. In “Bianca neve” per esempio, ha sottolineato più spesso che la protagonista non è la droga, è la ragazza: Ilaria.

Ilaria entra in contatto con la cocaina perché dentro si sente vuota e cerca di colmare questa sensazione. Quel vuoto che prova il 90% dei giovani a 16/17 anni perché devono dare un rendiconto della loro vita: scuola, passioni, obiettivi. È in questo momento che cercano qualcosa dentro di sé oppure qualcosa al di fuori di sé, che potrebbe non essere sempre buono. Anziché della droga Ilaria, avrebbe potuto diventare vittima dell’alcol oppure dell’esibizionismo sui social. Il problema è che inizialmente tutte queste alternative sembrano una strada aperta perché non se ne vedono gli effetti.

Tutto nasce dunque da una richiesta di aiuto e una mancanza. La mancanza spesso sono i genitori che non ascoltano i propri figli e non sono punti di riferimento per loro. Sono i genitori che non educano al fallimento perché si è esposti ad un mondo che mostra solo l’arrivo e non il percorso, quando invece è quest’ultimo ad essere il più importante.
Andrea spiega che lui è stato fortunato, perché a 17 anni quel vuoto è riuscito a colmarlo con la scrittura e ha sempre trovato un adulto che credesse in lui e nei suoi progetti. Ha capito fin da subito che «investire è rischiare» e che bisogna essere sempre pronti a fallire, ma è da un fallimento che si gettano le basi per il successo. Il suo prossimo impegno è infatti un tour per tutta Italia che gli permetterà di conoscere i vari territori e di arricchire il proprio bagaglio personale.

Quello di Andrea De Carlo e dei giovani della Dante Alighieri è un forte messaggio ai ragazzi non lasciarsi abbattere: si può sempre trovare una soluzione ai propri problemi, che non sia la droga o altri elementi che trascinano nel vortice del nulla e non c’è niente di sbagliato nel commettere errori e fallire, poiché solo questo può renderci più forti di prima per ricominciare.